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TITOLO POESIA |
PROVENIENZA |
AUTORE |
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1) |
Lissone |
Arosio Renato |
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2) |
Milano |
Braccini Fabiano |
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3) |
Senago |
Avallone Corrado |
Il solaio della vecchia casa
nei caldi pomeriggi assolati
era il nostro castello incantato,
lì ci trovavamo di nascosto
e l’ antica polvere sollevata
illuminata dai raggi del sole
si tramutava in scintille d’oro,
era un sogno nell’ aria afosa.
Avevamo timore a sfiorarci,
timore dei primi piccoli baci,
timore che il palpitare
dei nostri cuori si sentisse,
ma volevamo fortemente
guardarci negli occhi !
Fu subito un amore puro,
un amore forte, adamantino,
che ci faceva tremare
come … bambini,
sì perché noi due
eravamo … bambini,
trent’anni in due,
ma l’amore acceso allora
continuò e continua tuttora
anche se abbiamo più
di cento – trent’anni in due!
Un raggio di sole, una scintilla di polvere d’oro,
molto amore, zitti, forse è un miracolo.
AROSIO Renato (Lissone, MB)
Ti restituisco
le tue mille promesse vuote,
i progetti di vita
a lungo vagheggiati,
le tiepide stille
del tuo pianto,
l’incanto dei sogni
cullati in ogni notte.
Ti ritorno
i pensieri pensati per me,
le suadenti parole d’amore
dette o non dette,
vere o non vere;
una fugace carezza,
l’effimera illusione
d’averti vicino per sempre.
Ti rendo
l’ineffabile emozione
dei più bei momenti
che mi hai regalato:
lo splendore
della tua bellezza,
il primo bacio del mattino
e l’ultimo dell’ultima sera.
Ora a me resta soltanto
il brivido pungente
d’un gelido addio:
un sapore così amaro
e struggente
che non riesco ancora
a stemperare
nel velo dell’oblio.
BRACCINI Fabiano, Milano, (MI)
In un rigido tramonto
di un inverno avaro di calore
con antichi riti si preparano
uomini consumati e segnati
dal duro lavoro del mare.
Un’aria gelida
figlia di un micidiale vento di levante
flagella la costa
sommando impietosa
disagio e fatica.
Sciolte le funi
con vigorosi e cadenzati colpi di remi
lasciano il materno riparo del porto
e, con gesti consueti,
salutano amici ed affetti.
Alla luce del giorno, sul molo,
mogli e madri, intirizzite e silenziose,
avvolte nello stesso mantello d’inquietudine
frugano invano un orizzonte solitario,
alla ricerca di un segno dell’atteso rientro.
Al nuovo tramonto
profughe le speranze
ancora lì, sul molo
gli stessi volti, sofferenti e ansiosi,
in attesa di una barca che ancora non torna.
AVALLONE Corrado, Senago, (MI)